Chip e medaglietta

Il sistema del microchip, obbligatorio per legge, è una grandissima innovazione che permette di risalire al proprietario del cane, alla famiglia che lo ha perso, nonché al responsabile di un abbandono.

È obbligatorio, dopo i primi mesi di vita, e tutti i cani padronali devono averlo applicato e registrato.

Lo stesso accade a tutti i cani che entrano all’interno dei canili. In questo modo essi vengono censiti.

L’applicazione del chip, intesa come mero gesto meccanico, non è di per sé esaustivo. Il cane va anche registrato  presso l’anagrafe e il registro regionale del luogo in cui il cane risiede.

Laddove il cane venga trasferito o adottato da altra Regione è necessario anche che la Regione che ha impiantato il microchip, e presso la quale il cane era detenuto, a qualsiasi titolo, invii un nulla osta alla Regione che accoglie il cane nel quale esso andrà a vivere.

Solo a seguito di tale trasferimento sarà possibile registrare il cane nella regione in cui il cane è trasferito da parte del proprietario. Questo vale per le adozioni ma anche per il trasferimento della famiglia per qualsiasi motivo da una regione ad un’altra.

Questo sistema può avere dei ritardi burocratici dei quali è bene tenere sempre conto.

Per leggere il microchip è necessario uno strumento particolare in dotazione alle autorità ai veterinari e alle associazioni che registra il numero di serie. A questo punto il numero va inserito nel portale dell’anagrafe canina che indicherà la regione di registrazione del cane.

Alcuni veterinari e certamente tutte le ASL veterinarie, con quel codice, riescono ad ottenere i dati ulteriori alla registrazione del cane e cioè identificare i dati del proprietario o del custode. Questo però se il cane è registrato nella regione di competenza. Viceversa, per ottenere tutti i dati identificativi del proprietario, la ASL o il veterinario preposto dovranno inoltrare la richiesta ai loro pari dell’altra regione e solo all’esito della risposta rintracciare il proprietario.

Nel frattempo, il cane verrà tenuto in custodia in un canile.

Da questa semplice spiegazione, però emerge anche che non esiste un unico registro nazionale, ma che il sistema sanitario regionale si occupa della registrazione dei dati relativi ad ogni cane censito nella propria regione.

E qui interviene un’altra importante valutazione: se andate in vacanza con il vostro cane è importante che teniate bene a mente questo rischio in caso di smarrimento. Se la vacanza è molto lunga segnalate la presenza del cane presso la regione di accoglienza alla ASL locale, e ricordatevi di ritrasferirlo presso la vostra ASL di competenza al vostro rientro alla vita normale.

Se il chip, oltre ad essere un obbligo di  legge, è anche un sistema di sicurezza per il vostro piccino, esso è anche vittima delle lungaggini burocratiche e della difficoltà di essere identificato in modo tempestivo dal passante che incontra il cane vagante.

Il semplice passante, infatti, dovrebbe chiamare le autorità, aspettare il loro intervento per l’accalappiamento del cane e le conseguenti identificazioni. In alternativa il suddetto passante dovrebbe prendere il cane e portarlo personalmente presso un veterinario abilitato o la ASL per assicurarsi che il cane abbia un chip registrato.

Molto più spesso il passante di turno sarà portato ad ignorare il problema perché non si prospetta di facile soluzione.

Per questo motivo spesso e quasi sempre il salvavita immediato e tempestivo si rivela la medaglietta: un ciondolo che si fa incidere nei negozi per animali con i numeri di telefono della famiglia del cane. più numeri ci sono più aumenta la certezza che qualcuno risponda.

In questo modo chi incontra il cane, certo che abbia un proprietario, sarà più invogliato a fermarlo, a leggere il numero, a rintracciarvi e a ricongiungere il piccino alla sua famiglia in maniera rapida e tempestiva.

Assicuratevi pertanto che il vostro cane non sia MAI (neanche a casa) sprovvisto di uno strumento di valida identificazione del vostro numero di telefono!